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Ivan
il Gran Ciambellano |
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‘Alcuni uomini sono venuti a casa, una notte, dice Ivan al Gran Ciambellano. Hanno legato mio padre su una sedia e l’hanno picchiato per farlo parlare. Non so cio’ che volessero. Non ho capito, ma siamo stati costretti a guardare quella tortura. E siccome mio padre non diceva niente, noi tutti siamo stati portati in una grande prigione. Per via, ci hanno detto che cosi saremmo stati in modo di riflettere... Non so che male avessimo potuto aver fatto. Non ho mai più riveduto mio padre.‘ Alzato in punta dei piedi, sullo sgabello della sua cella, troppo piccolo per intravedere la strada, Ivan puo’ appena guardare le stelle, con le braccia tese verso il cielo, con le mani che stringono le sbarre del piccolo abbaino che funge da finestra. Si trova in prigione perché suo padre è un oppositore politico nel suo paese. Il Gran Ciambellano porta via con sè il ragazzino in questo lungo viaggio. Gli rimangono soltanto altri cinque bambini da trovare... |